mercoledì 10 aprile 2013

Il divertimento dei peni invisibili



Esistono dei peni maschili, separati dai loro corpi, che vagano invisibili nell’aria alla ricerca delle belle fanciulle. Possono sfiorare le guance, solleticare le dita delle mani, entrare sotto le gonne ed eccitare direttamente le cosce e le yoni. Possono sfiorare le labbra mentre parli o mentre mangi, insinuarsi sotto le ascelle. Intimorite ed imbarazzate, reagiscono le fanciulle al loro passaggio. Non si vede nulla, non possono raccontare, né possono muoversi troppo, quando sono nelle strade, per non sembrare agitate o impazzite. Dopo qualche momento di stravolgimento, respirano, ascoltano, sentono comunque i piaceri diffondersi come fiammate veloci. Alle volte vorrebbero anche arrestare questi peni, hanno pure la loro forma, vorrebbero goderseli attivamente. Ma sono veloci: se presi, scompaiono da una parte e ricompaiono da un’altra. Possono essere anche diversi a concentrarsi su di una fanciulla. Le fanciulle sentono misteri e potenze nuove risvegliarsi, nei corpi, nelle anime. Qualcosa di sfuggente e di premente, di entrante e di fuggevole, di provocante e sfidante. Cercano di controllare, ma sono infine rapite in orgasmi selvaggi e radiosi. Se questi peni operano su di una strada, dove diverse fanciulle camminano, si vedrebbe veramente una passeggiata di fanciulle negli orgasmi scatenate.

Antonio Sbisà
ant.sbisa@libero.it

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