giovedì 25 aprile 2013

Sguardi stimolanti

Lia siede comoda, tende le gambe, si sente libera nel corpo. Si sente molto bella, ma sente che questa bellezza discende direttamente dalla sua anima, dalle sue emozioni, dal tipo interiore di femminilità. Sente che il suo corpo è una parte nobile ed esaltante dell’universo. Si sente coraggiosa nel seguire i pensieri che siano più creativi e belli nel momento presente. Sta sentendo in questo momento bene il suo corpo, è presente a se stessa, sa di piacere e di provocare piacere. Ma non cerca conferme di se stessa nell’accoglienza degli altri. Mentre il treno corre passando attraverso paesaggi meravigliosi di boschi e laghi, lei sta pensando ad una sua esperienza piacevole amorosa, vissuta il giorno prima.

Alfio sprofonda quasi nella poltroncina, un po’ rassegnato, assediato da pensieri tristi. Si è stressato nel seguire le ultime vicende di un rapporto amoroso giunto alla conclusione. Si sente stressato, perché la sua compagna lo assorbiva e lo deprimeva con pensieri, lamentele, richieste. Lui si sente deluso, perché in questa corsa ha perso altri interessi ed ideali, e si sente svuotato. Si sente un po’ reattivo verso il femminile. Vede questa fanciulla seduta di fronte, effettivamente è molto bella, ma sente di reagire verso di lei, come una donna pericolosa nelle sue richieste ed esigenze. Proietta le sue delusioni.
Senio è un ragazzo ben vispo, vivace. Fa il contadino, si sente allegro, un buontempone. Si sente molto sicuro di sé e dei suoi istinti. Pensa di potere facilmente conquistare le donne. Questa bella fanciulla che ha davanti già solletica i sui istinti. Vorrebbe vederla meglio, sbirciare nei suoi vestiti, magari partire con una conversazione. Ma lei non sembra accorgersi di lui.

Pure essendo assorta nelle sue risonanze interiori, Lia osserva questi diversi tipi di uomini che ha di fronte. Si sente sicura di sé, ma sente che le sue esperienze amorose, i suoi pensieri, le sue emozioni, ora, gareggiano con la bellezza del corpo, le sue posture, la vicinanza fisica con questi due uomini. Essendo comunque già libera ed intima, lo sgorgare delle sue sensazioni la rende ancora più sensuale, e lei si sente sexi e potente.
Ad un certo punto le viene il desiderio di condurre in qualche modo la sua presenza e la sua energia verso questi due uomini. Pensa che sia complesso ma anche affascinante, occuparsi di due uomini con caratteristiche emozionali così diverse. Avverte benissimo la diffidenza e la depressione di Alfio, come anche l’allegra istintualità di Senio.
Lia cerca di muoversi. Vuole essere gentilmente provocante, vuole risvegliare l’energia sessuale in queste due persone, ma evitando qualsiasi effetto di consumo sessuale immediato, anche se fosse fatto solo di sguardi. Vuole insegnare qualcosa a tutti e due.
Il suo sguardo si muove verso Alfio. Il suo corpo fa intravvedere squarci sulle gambe, fra i seni. Quanto basterebbe a risvegliare gli uomini. Orienta il suo sguardo in modo da trasmettere ad Alfio energie di sostegno, di fiducia, di amore verso un femminile delicato ed intimo. Solo con la potenza dello sguardo, delicato ed insistente ad un tempo, e con leggeri movimenti del corpo. Manda energie di amore ad Alfio.

Alfio si accorge bene di questo comportamento di Lia. Si mostra un po’ spazientito, timoroso. Quasi disturbato da un esempio di bellezza, di ascolto, di energia delicata ed intima, dolce, così lontano dagli stress emozionali incattiviti della sua ex compagna. Lei modula le sue energie, Alfio sente quasi dele ondate progressive, recanti energie di bellezza, di pace, di amore, ed anche di forte desiderio sensuale e sessuale. Liberata l’immagine della donna dalle sue proiezioni di spavento e di irritazione, sente velocemente lo spazio nuovo di percezioni che si rivelano profondamente liberatrici. Ecco che il suo aspetto fisico diventa più sollevato, disteso, vigile, ed acuito nei sensi. Respira profondamente, gli occhi spaziano, cerca di seguire gli sguardi e le movenze di lei, promuovendo una risposta silenziona e delicata di dialogo animico, attraverso il corpo. Sente piacere, fantasia, accoglienza, sprone, e si sente contento. Rimane nel silenzio come lei, parlano delicatamente solo gli sguardi e le posture, come un alfabeto misterioso.
Senio ha osservato tutto. Sente crescere il trasporto verso Lia, verso questa fanciulla. La sente proiettata verso Alfio, vede che effetto fa su di lui. Lei non sembra accorgersi di lui, si lamenta dentro di sé. Si fa più deciso, cerca di inserirsi in questo scambio di anime. Invia a lei degli sguardi e dei pensieri molto concretamente sensuali e sessuali, anche se in modo semplice, umile, profondo. Il suo istinto galoppa. Si vede già vicino a lei, desideroso di sfiorare le sue gambe, le sue mani, fino a poterla abbracciare. Il suo desiderio si fa molto potente ed irruente, ma è abituato a rispettare la donna, non vede che lei possa o voglia ricambiare.

Lia si accorge bene del desiderio evidente di Senio, apprezza il cuo contenimento, il rispetto di questa atmosfera complessiva di silenzio, di movimenti energetici ed animici di desideri, volti comunque verso l’elevazione, aumentando il controllo sulle intensità. Lia acconsente alle istintualità sensuali, è un modo per coinvolgere nell’amore e per risvegliare, sia se stessa, che questi due uomini.
Alfio si sente più centrato, allegro, il desiderio ha liberato la sua anima. Sente il desiderio verso Lia, vorrebbe avvicinarsi, abbraccialrla, o almeno conoscerla. Ma il desiderio ch esente lo assorbe in se stesso, sente degli stimoli e delle energie che si dirigono nelle profondità del suo cuore, della sua anima. E’ acceso sessualmente, ma sente l’energia salire intensa nella totalità della sua persona.
Senio si trova quasi amabilmente costretto a sentire molto: il movimento della donna, la sua bellezza, il suo corpo, attizzano comunque continaumente il suo desiderio. Ma sente qualcosa che lo trattiene, che lo assorbe in una forma di entusiasmo interiroe, di frenesia interiore. Si sente felcie comunque.

Lia sente concludersi questa esperienza in treno, fra poco deve scendere. E’ contenta di se stessa, ha fatto espandere la sua anima in questi due uomini. Chiaramente, anche lei è rimasta accesa da queste potenti energie sessuali maschili. Pure essendo due energie molto diverse, l’intensità del desiderio in tutti e due si è trasformata quasi in un flusso unico di energia sessuale maschile, che preme potentemente, nella sua anima, nel suo corpo. Anche lei deve respirare profondamente per mantenere questo stato di elevazione energetica. Si è un po’ sacrificata, forse, per sollevare l’energia dei due uomini, insegnando in modi diversi un modo per sentire e raffinare, sia la sessualità che l’anima.
Lia si prepara a scendere. Si alza, si sistema la gonna e la camicia. Sempre mantenendo il silenzio, si alzano anche i due uomini. Si sono sempre tenuti d’occhio. Sguardi di msitero e di allegria circolano fra tutti e tre. Un ampio sorriso di Lia a tutti e due sembra quasi un invito. Lia si avvicina, prende per mano Alfio e Senio, li abbraccia tutti e due insieme. Ricambiano con amore e desiderio i due uomini, l’invitano ad inserisi fra loro due. Lia acconsente. Un turbine di paicere immenso la sconvolge tutta. Lei riesce a goderlo, a sentirlo in pieno, e rilancia il suo desiderio ancora più potente, verso i due uomini. Il treno si è fermato, deve scendere. I due uomini allentnao l’abbraccio, l’accompagnano all’uscita. Sempre solo con i gesti e le risa, la salutano. Poi si abbracciano fra di loro, si salutano e si separano, portando con sé un’esperienza felice.

(Tratto dalla raccolta racconti 2010 di Antonio Sbisà
ant.sbisa@libero.it )

domenica 21 aprile 2013

Il tocco delle mutandine

Guardo intensamente una fanciulla seduta nel tram, di fronte a me. Ha la gonna corta, si intravvede il lembo delle mutandine. Questo lembo mi attrae, mi esalta, quasi mi ipnotizza. Improvvisamente, non sono io, oppure, sì, sono io,,ma sono anche diventato la mutandina che stavo contemplando. Mi sono improssivamente materializzato lì. Sento la pelle, sento la yoni. Mi sento profondamente intimo, umido e caldo. Sento le nuove sensazioni, sento di aderire amorosamente alla pelle di lei. Spingo le mutandine, spingo me stesso, ad accarezzare, la pelle, la yoni, fino ad entrarle un po’ dentro, come se le mutandine avessero le dita. Lei si alza, si prepara a scendere dal tram. Si sente eccitata, sente che qualcosa la sta eccitando. Sarà una fantasia erotica improvvisa, si dice, se ne vergogna un po’. Lascia il tram, cammina per la strada, ma io sono sempre le sue mutandine. Rientra a casa, qui le mutandine si fanno ancora più audaci, le avverte come delle mani. Si spoglia per farsi la doccia, si toglie le mutandine, e queste si animano direttamente, corrono lungo il suo corpo in ogni punto, per accarezzare, baciare, provocare. Lei si scuote, impaurita ed eccitata. Sento che posso lasciare ora le mutandine, le lascio, e torno lì ad essere un uomo, nudo, eccitato ed attraente di fronte a lei. Lei dice…che sfacciato, e mi abbraccia.

(Dalla raccolta racconti 2010 di Antonio Sbisà)
ant.sbisa@libero.it

mercoledì 10 aprile 2013

Il divertimento dei peni invisibili



Esistono dei peni maschili, separati dai loro corpi, che vagano invisibili nell’aria alla ricerca delle belle fanciulle. Possono sfiorare le guance, solleticare le dita delle mani, entrare sotto le gonne ed eccitare direttamente le cosce e le yoni. Possono sfiorare le labbra mentre parli o mentre mangi, insinuarsi sotto le ascelle. Intimorite ed imbarazzate, reagiscono le fanciulle al loro passaggio. Non si vede nulla, non possono raccontare, né possono muoversi troppo, quando sono nelle strade, per non sembrare agitate o impazzite. Dopo qualche momento di stravolgimento, respirano, ascoltano, sentono comunque i piaceri diffondersi come fiammate veloci. Alle volte vorrebbero anche arrestare questi peni, hanno pure la loro forma, vorrebbero goderseli attivamente. Ma sono veloci: se presi, scompaiono da una parte e ricompaiono da un’altra. Possono essere anche diversi a concentrarsi su di una fanciulla. Le fanciulle sentono misteri e potenze nuove risvegliarsi, nei corpi, nelle anime. Qualcosa di sfuggente e di premente, di entrante e di fuggevole, di provocante e sfidante. Cercano di controllare, ma sono infine rapite in orgasmi selvaggi e radiosi. Se questi peni operano su di una strada, dove diverse fanciulle camminano, si vedrebbe veramente una passeggiata di fanciulle negli orgasmi scatenate.

Antonio Sbisà
ant.sbisa@libero.it

Mangiando le cosce

Amore mio,
sotto le verdi grandi foglie,
siamo distesi al suolo,
da molte erbe odorose accompagnati.
Meditano le nostre anime,
meditano, quasi autonomi,
i nostri corpi, gloriosi ed espansivi.
Poggio la mia testa sulla tua coscia dolcissima,
sfiorano le mie labbra,
l’altra tua coscia, che sale e scende sul mio volto,
birichina, sbarazzina, sensuale.
Sfiorano le mie labbra,
la tua coscia provocante,
sfiorano, baciano, ad un ritmo crescente,
fin quando quasi ti mangio la coscia,
e non basta mai mangiarla, sempre si rinnova,
sempre più audace e profonda.
Sono io che ti bacio,
ma è quasi la tua coscia, che mi invita
ad immergermi.
Ecco, ora quasi tutto,
mi trovo a nuotare in uno strano
mare di carne e di fuoco,
più che mai felice e sorpreso.
Scende allora anche l’altra tua coscia,
accorrendo festosa al gioco, all’amore.
Scende sul mio volto, sfiora, preme.
Sembra quasi desiderosa di congiungersi,
felicemente, con l’altra coscia.
Si riuniscono le gambe,
e mi ritrovo totalmente immerso, amato,
giocato, mangiato, creato,
come nella pancia materna.
Tutto al fine mi ritrovo
amato, desiderato, fuso,
nel sacro tempio.

Poesia di Antonio Sbisà 

domenica 31 marzo 2013

Vento tra i capelli - poesia di Tony Frisina



VENTO TRA I CAPELLI

Vento spirava, vento, da levante...
si trastullava lieve, tra i capelli
de la mia Donna splendida, elegante;
di lei guardavo gli occhi neri e belli.

Di tanto in tanto, da le acacie ombrose,
per l’aria si spandeva un lieve canto...
dolci creature - tra le fronde ascose -
al vento regalavano il lor pianto.

Dai campi si levava un dolce odore
di tempo antico, di antica passione,
di grande ed infinito e immenso amore...
e il cuore si riempiva d’emozione.

Io ti guardavo gli occhi neri e belli,
le labbra ti sfioravano la pelle,
le mani accarezzavan le mammelle...
e il vento ti scorreva tra i capelli.

Poi baci ardenti ed intimi, infuocati,
fra le tue cosce calde deponevo:
l’ardente fiore tuo io dischiudevo
donando a te piaceri smisurati.

(Tony Frisina)

Un bellissimo regalo di pasqua per i lettori del blog, omaggio di Tony Frisina

venerdì 29 marzo 2013

Achille e Patroclo VS Adriano e Antinoo - strani amori nella storia

Dal Forum un bell'articolo del'utente Mordicchio, sempre molto interessante

Non parliamo dei grandi e famosi amori storici tipo Antonio e Cleopatra piuttosto che Giulietta e Romeo o Paolo e Francesca ma di quelli che qualcuno definisce "strani" e che oggi conosciamo come Pacs ovvero unioni civili che possono riguardare sia coppie di diverso sesso sia coppie dello stesso sesso e cioè di Persone che si amano e pertanto sia di etero che di omosessuali.

L’amore omosessuale nell’antica Grecia non era solo lecito, bensì una pratica molto comune e largamente apprezzata dalla società di quel tempo. Omero descrive amicizie maschili di intensità affettiva così forte da far inevitabilmente pensare a legami ben diversi dalla semplice solidarietà fra compagni d'arme e L’Iliade è piena di eroi maschili che hanno un amante maschile: primo tra tutti la figura del protagonista ellenico, Achille, teneramente innamorato del suo Patroclo, ne possiamo dimenticare la poetessa greca Saffo.

Anche durante L'Impero Romano tale pratica era abbastanza consueta come ci testimonia l'ltrettanto famosa storia d'amore tra l'Imperatore Adriano e il giovane greco Antinoo, scriveva a tal proposito Gustave Flaubert:

«Cantami della sera odorosa in cui udisti / levarsi dalla barca dorata di Adriano / il riso di Antinoo e per placare la tua sete lambisti / le acque e con desiderio guardasti / il corpo perfetto del giovane dalle labbra di melograno».

Sia Antinoo che Patroclo erano due giovani molto belli " ragazzo dal fascino malinconico, caratterizzato da un volto tondo con guance piene prive di qualsiasi peluria, labbra sensuali, e folta capigliatura a grosse ciocche mosse che ricoprono le orecchie" il primo, "dolce, buono e gentile Patroclo" come descritto nel libro XVI (versi 1-100)," in cui egli corre in lacrime da Achille, dicendo che molti Achei stanno morendo in battaglia e altri sono feriti" si preoccupa, quindi, della sorte dei suoi compagni; entrambi destinati però a morte prematura.

Antinoo nacque in una famiglia greca abitante nella provincia romana della Bitinia, zona oggi situata nel nord-ovest della Turchia. Una versione riporta che Antinoo si unì al seguito dell'Imperatore quando Adriano passò attraverso la Bitinia, intorno all'anno 124 d.C., e divenne presto il suo giovane amante, accompagnandolo nella gran parte dei suoi viaggi all'interno dell'Impero. Un'altra versione dice che invece Adriano fece cercare per tutto l'Impero il giovane più bello che ci fosse, fu scelto Antinoo. Molti ritengono che la loro relazione abbia seguito il modello classico dell'amore omosessuale greco.
Nel 130, durante un viaggio in Egitto, Antinoo misteriosamente cadde nel Nilo e morì. Sulla sua morte furono sollevati molti dubbi ma la questione rimarrà per sempre oscura e non si può escludere che si sia trattato di suicidio o omicidio.


Antinoo fu divinizzato dopo la morte dall'imperatore e venne fondata in Egitto una città intitolata al suo nome (Antinopoli) nello stesso luogo dove era annegato. La passione e la profondità dell'amore di Adriano furono mostrate in busti e statue rinvenuti ovunque in Europa, Raffigurato in numerosissime sculture (nella veste di molte divinità, quali Dioniso ed Ermes) e su monete, è anche citato in fonti epigrafiche. Un obelisco con iscrizioni in caratteri geroglifici, a lui dedicato, fu ritrovato nel sedicesimo secolo e successivamente innalzato a Roma sul Pincio da Papa Pio VII.
Antinoo fu commemorato da Adriano anche con l'attribuzione delle stelle a sud della costellazione dell'Aquila che presero da allora il nome di Antinous.


Patroclo nella narrazione di Omero: I due si recarono all’assedio di Troia, dove conquistarono gloria e rispetto. Quando Achille si ritirò dalla battaglia, Patroclo, indossate le sue armi, ne prese il posto, portando scompiglio nelle schiere avversarie e ribaltando le sorti della battaglia. Ma non tenne conto del consiglio dell'amico, ossia limitarsi a respingere i troiani dall'accampamento acheo.
In un primo momento Apollo lo stordì, colpendolo due volte e respingendolo alle mura di Troia, che altrimenti avrebbe conquistato, poi Euforbo lo ferì con un colpo di lancia e infine Ettore gli diede il colpo di grazia, trapassandolo con la lancia dalla propria biga.



Spogliato delle armi, il cadavere di Patroclo fu conteso dai due schieramenti nel corso di una lotta furiosa che si concluse solo con l'arrivo di Achille: al suo grido, i troiani fuggirono in preda al terrore all'interno delle mura della città. Sconvolto dal dolore, dopo aver organizzato i giochi funebri in onore del compagno, Achille riprese parte alla guerra.

Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei...

Nelle pagine dell’Iliade, dopo la morte dell’amato, Achille è disperato. La madre Teti, una nereide che aveva sposato il mortale Peleo, e che era stata, suo malgrado, il fulcro dello scoppio della guerra di Troia, giunge a consolarlo sulle rive del mare,cerca di distogliere il figlio dal lutto dell’amato. La dea rimprovera dolcemente il figlio per il fatto di aver prolungato troppo la sua relazione affettiva con Patroclo, “devi continuare a vivere dimenticando Patroclo e prendendo moglie, com’è giusto che sia”.



Per vedere il post sul forum, i relativi commenti, o per partecipare alla discussione nata da quest'articolo vai QUI Sul forum Liberalibido

domenica 24 marzo 2013

Il piacere paradisiaco del massaggio prostatico


La prostata è la ghiandola che produce buona parte del seme maschile, quindi è intuitivo quanto sia importante per l'attività sessuale.
Ma la cosa più importante è che la prostata è un organo altamente sensibile ed erogeno 
Non c'è dubbio che l'orgasmo sia una delle sensazioni più piacevoli che un uomo possa sperimentare.
Eppure, c'è un livello di piacere paradisiaco che la maggior parte degli uomini non sperimenta forse perchè viene considerato un taboo…..


LA TECNICA DEL MASSAGGIO PROSTATICO



Prendersi almeno due ore di tranquillità
L’uomo si sdraia supino e rilassato
Iniziate col massaggiare la testa, la nuca, la schiena nella parte delle spalle, le gambe fino ad arrivare alla zona genitale dove vi prenderete cura del pube (con un massaggio in cerchi), la parte bassa dell’inguine ed il perineo.

Poi ci si prende cura del pene, con un massaggio rilassante dei genitali il cui scopo non sarà l’eccitazione e l’erezione.
Tirate delicatamente il pene nelle due direzioni opposte a destra a sinistra e poi verso lalto e verso il basso massaggiando anche i testicoli.
A questo punto l’uomo si gira e si sdraia a pancia in giù. 
Si massaggeranno i glutei, il perineo e la periferia dell’ano mentre con l’altra mano si potrà massaggiare delicatamente la schiena.

Tenete le unghie pulite e corte. Limate qualsiasi estremità appuntita.
Chiedete al partner di urinare o evacuare prima della stimolazione della prostata.
È importante che egli sia il più rilassato possibile, per questo può aiutarlo effettuare una respirazione lunga e lenta.
Ora la mano inizia a tastare l’ano e rimane ferma lì. E’ il momento di utilizzare un gel od una crema lubrificante o se non si vuole usare le dita nude, un guanto od un preservativo. 

Posizione prona Il dito medio penetra lentamente nell’ano.

Non dovete mai premere contro la tensione, ma rimanere fino a che il muscolo si rilasserà da solo. A questo punto si incontra dopo mezzo centimetro lo sfintere esterno, un muscolo che si può stirare e dilatare; i movimenti dovranno essere lenti ma decisi in tutte le direzioni.
Spingete attentamente all’interno e poi all’insù, sulla parete rettale dal lato frontale.
Muovete le dita all’incirca in direzione del suo ombelico.
Non bisogna spingere troppo, giusto o poco più di 3 cm dove incontrerete la ghiandola prostatica, un piccolo bulbo rotondo di tessuto delle dimensioni cerca di una grossa noce.
Massaggiatela gentilmente strofinandola lungo i lati.
Non premete forte la porzione centrale della ghiandola, poiché ci sono dei nervi sensibili in quella zona. Non toccate la ghiandola prostatica con le unghie!
L’orgasmo ampio, largo, duraturo, fa sì come avviene alla donna nel punto G, che la carica energetica coinvolga tutto il corpo portandolo in uno stato di estasi….provare x credere!!

(La descrizione del massaggio prende spunto da “Tantra la via dell’estasi sessuale” di E&M Zadra)




Sul forum Liberalibido è presente una bella discussione in merito a quest'argomento!

La trovate a questo link

Come farlo impazzire: il massaggio della prostata 

ma è necessario essere registrati per poterla leggere


sabato 16 marzo 2013

Rocco Siffredi per le coppie sessualmente in crisi



Chi di noi non ha mai sentito parlare di Rocco Siffredi?
Porno attore Made in Italy, sembra che sia apparso in più di 1500 film hard, una vera e propria
leggenda del settore che, dirige lui stesso le sue pellicole e nonostante abbia deciso già da
parecchi anni di non “esercitare” più, continua ad apparire…
La stella del porno ha annunciato, senza svelare troppi particolari, che a breve sbarcherà su Sky per occuparsi di aiutare le coppie in crisi dal punto di vista sessuale aiutandoli a ritrovare la passione perduta sotto le lenzuola.
Di fatto andrà a casa di coppie che dichiarano di fare sesso solo un paio di volte al mese per vedere come si
può sistemare la situazione....
Sono molto curiosa di veder come sarà questa trasmissione, certo si propone di fare quello che
faccio io nel mio lavoro, ma non ho ben capito “come” lo farà….è certo più famoso per la pratica
che x la teoria..
Io quale consulente di Rossolimone ( www.rossolimone.com ) mi propongo più al genere femminile ma ultimamente sono molto richieste le riunioni di coppia dove insegno a "giocare tra le lenzula", ravvivando il rapporto, a tirar fuori i propri desideri proibiti imparando a metterli in pratica e sciogliendo un po' di quei tabù che sono troppo spesso inconsapevolmente radicati in noi; lo faccio aiutandomi con un campionario di cosmesi erotica, prodotti per il benessere sessuale femminile e sex toys, tuttavia non vi è obbligo d'acquisto durante le mie riunioni!




QUI puoi sentire la puntata della rubrica di benessere sessuale su RadioGold in cui ne parlo!


lunedì 25 febbraio 2013

Il piacere di donare, sesso orale visto da lui


Riporto dal forum Liberalibido un bellissimo post dell'utente Mordicchio ove segue un suo bellissimo racconto erotico

J'aime le sexe oral et pas seulement

adoro il sesso orale... finalmente il sesso orale è stato ufficialmente e definitivamente sdoganato sia dalla morale etica sia dai sinonimi che venivano ad esso attribuiti come ad esempio nell'antica Grecia dove pur essendo diffuso soprattutto al maschile nelle terme si riteneva che la persona che eseguiva il sesso orale era considerata attiva e quella che lo riceveva era considerata passiva

l'esatto contrario di come la pensavano nella Roma pagana dove era visto in un'ottica di sottomissione e controllo. "eseguire" qualsiasi pratica di sesso orale era considerato un atto passivo mentre "ricevere" il sesso orale era considerato un atto attivo e in questa logica, eseguire la fellatio e il cunnilingus era considerato deplorevole per un uomo

ma scherziamo? adoro il sesso orale e non capisco perche mai si debba dare allo stesso una accezzione o qualsivoglia significato diversi dal "piacere", è un piacere darlo ed è un piacere riceverlo: punto! e poi perche mai "deplorevole" per un uomo?
e per la donna?

adoro il sesso orale e quello che voglio dire è che di fatto si è sempre agevolato il piacere maschile a scapito di quello femminile ed era ora che sia stato sdoganato in particolare il sesso orale di lui per lei: già il cunnilingus ma non solo...

per me il cunnilingus è l'atto finale di una forma di dedizione totale al suo piacere, al suo corpo, alle sue vibrazioni, senza chiedere nulla in cambio: è il suo piacere che diventa anche il mio attraverso il suo!

Squilla finalmente il cellulare:

"ciao Marco sono io..."
la mia tensione finalmente si allenta e rispondo mascherando l'emozione:
"ciao Stefany che bello sentirti"
lei con un sottile sussurro:
"senti che dici ci si vede stasera?"
conosco molto bene quella tonalità della sua voce e ovviamente l'emozione mi sovrasta e le rispondo:
"solito posto?... solita ora?..."
mi interrompe:
" si e solito menù ok? a proposito mi confermi di non esserti masturbato da almeno tre giorni vero?"
non mi da il tempo di rispondere e aggiunge:
"lo sai Marco che mi piace tanto quella cosa che ti succede quando..."

già "quella cosa" che mi succede quando... e il solo pensiero mi eccita e mi riporta al nostro primo incontro avvenuto in un fine settimana al mare qualche anno prima; ogni mattina molto presto andavo a correre sulla battigia e un giorno ci siamo incrociati, anche lei correva in uno splendido costume rosso attillatissimo che esaltava un corpo statuario in ogni sua singola parte, man mano che si avvicinava venivo attratto anzi sedotto dal movimento sussultorio dei suoi seni, bella davvero e quando ci incrociamo mi impongo a fatica solo un sorriso invece di quel bella gnocca che voleva prepotentemente uscire dalla mia bocca, meno male sorriso ricambiato e, il giorno seguente, mi veniva ricambiato un "ciao" sempre col sorriso

il terzo giorno decido di aspettarla e le chiedo gentilmente se vuole correre con me così ci facciamo compagnia e... e lei dice:
"volentieri" mi chiamo Stefany e tu"
breve pausa per riprendermi, pizzicotto sul retro del collo facendo finta di sistemare i capelli e balbetto:
"piacere io sono Marco"

fu così che rompemmo il ghiaccio e scoprii che quella graziosa erre moscia era dovuta al fatto che Stefany era francese, ora dovevo trovare il modo di sciogliere quel ghiaccio e il fato o la fortuna volle darmi una mano, una grande mano che ha a che vedere proprio con le mani e con i piedi infatti a causa di una buca nella sabbia Stefany si prese una forte storta alla caviglia, la feci sedere e iniziai a praticarle un massaggio: Carpe diem pensai!

ogni uomo sa, o dovrebbe sapere, che ogni donna adora farsi massaggiare i piedi ed io ho la fortuna di essere particolarmente bravo in questa pratica e così pian pianino sposto il massaggio dalla caviglia al piede e poco dopo mi accorgo che dal viso di Stefany sparisce la smorfia di dolore e ne compare una di soddisfazione che poi diventa di piacere e mi dice:
"ma sei davvero bravo sai?"
gongolando le rispondo:
"è un dono che ho"
e lei:
"mi doneresti anche l'altro piede?"
ed io che non aspettavo altro:
"hahaha ma certo che si"
quel doneresti mi aveva acchiappato e profusi il meglio del mio repertorio osando portare il massaggio sino ai polpacci, lei ormai eccitata:
"mi piacerebbe un massaggio completo le tue mani sont magiques... qui connaît la langue..."
l'alchimia era esplosa, altrettanto eccitato le rispondo:
"si... C'est aussi la langue"

arrivati in albergo mi confida che suo marito non la soddisfa affatto e tanto meno le fa massaggi e che non la bacia mai lì, la tranquillizzo, le chiedo un foulard e un balsamo per la pelle e le dico di spogliarsi e mettersi comoda sul letto
"ecco l'écharpe"
mi dice timidamente incuriosita mentre si distende sul letto, mettendole il foulard intorno agli occhi le sussurro di lasciarsi andare e di non pensare ad altro che al suo benessere

con l'ausilio del balsamo inizio nuovamente a massaggiarle i piedi, senza fretta sino a quando la sento distesa e disponibile, poi inizio pian piano a sfiorarle le gambe con le dita, vado su e giù leggermete arrivando sempre più in alto fino a sfiorare l'inguine e il pube per tornare in basso e ricominciare questa volta con la lingua, la passo sulla pianta dei piedi, tra le dita risalgo verso l'eldorado, lo sfioro solamente e giro intorno con piccoli colpetti di lingua sfiorando appena la clito, ci soffio sopra e poi la bacio mentre le mani sfiorano il suo corpo, sento i primi sussulti che mi indicano la via da seguire...

il suo corpo risponde ad ogni tocco e la mia eccitazione anche, l'erezione è potente ma voglio solo darle piacere, vederla eccitata e pronta all'orgasmo, le mani e la lingua scorrono intorno alla terra promessa avvicinandosi e allontanandosi dalla stessa per aumentare l'estasi e l'attesa dell'esplosione dell'orgasmo, le sue gambe sono tese come l'arco di Ulisse e i suoi alluci iniziano a contorcesi, piccoli rivoli di umore scorrono premonitori dalla vagina li accolgo con la lingua e poi con la stessa inizio una piacevole tortura sul clito, lei si inarca ed io faccio il giralingua intorno al clitoride per poi succhiarlo delicatamente con le labbra, lasciarlo e unguettare e leccare le labbra gonfie, e tornare sulla clito... lei geme e farfuglia:
"manger ma chatte... eat my pussy..."

sento che sta per esplodere l'orgasmo e vedo gli alluci contorcersi al massimo... inarca le gambe e le stringe intorno alla mia testa incollandola sul suo sesso urlando parole incomprensibili... accologo il suo orgasmo nella mia bocca e contemporanemente al suo ne ho uno anch'io

ecco cos'è "quella strana cosa" che mi succede quando sono casto per qualche giorno avere l'orgasmo attraverso il suo e questo le piace molto



QUI potete interagire con lui con i vostri commenti partecipando attivamente direttamente sul forum!





mercoledì 13 febbraio 2013

Cinque sensi, afrodisiaco naturale



Tutte le coppie fanno l’amore ma forse non tutte conoscono il vero appagamento sessuale.
La sessualità è fatta di sapori, di odori, di visioni, di suoni e di materia e i 5 sensi, sfruttati durante il rapporto sessuale, possono diventare il miglio afrodisiaco al mondo!
Attraverso i sensi passano le sensazioni, che giocano un ruolo centrale nell’incontro con l’altro.

La vista:

La vista, è il primo senso che viene coinvolto quando si ha un approccio sessuale, in quanto scatena il desiderio, questo soprattutto per quanto riguarda la sessualità maschile in quanto da vita all’immaginario erotico; nella donna, invece, la vista gioca un ruolo certamente importante ma non altrettanto fondamentale.
Vedere ciò che stiamo facendo o che stiamo per fare anticipa il piacere perché al cervello arriva il ricordo di una cosa che abbiamo visto (anche solo in un film) e del piacere che ci ha dato in quel momento.
Eliminando la vista faremo in modo che le sensazioni e le emozioni ci arrivino da ciò che davvero stiamo provando

E qui entrano in gioco gli altri sensi……

Il sapore delle sue labbra e del suo corpo….. Il Gusto


L'attività sessuale ben si lega al cibo, infatti cibo e sesso stimolano le stesse aree del cervello.
Il gusto migliora la sessualità ed il rapporto sessuale, portando ad un senso di appagamento e nutrimento intimo.
Intanto bisogna conoscere i gusti del partner per non rovinare l’attimo facendogli assaporare qualcosa che magari trova stomachevole…importante poi giocare con il caldo ed il freddo, la contrapposizione tra caldo e freddo provoca un effetto eccitante ed esalta il gusto.

Il profumo della sua pelle… L'olfatto

L’olfatto è il senso che si usa di più nel mondo animale ed è considerato il “richiamo sessuale degli uomini”. È in effetti, attraverso gli odori, che si attiva il meccanismo di eccitazione a livello cerebrale.
Molti credono che i profumi abbiano un potere notevole nell’attirare una persona a se, ma il miglior odore afrodisiaco è quello naturale del corpo, che funge più di qualsiasi altro da “richiamo sessuale”.
Tuttavia alcuni profumi come la rosa il gelsomino e yling ylang, possono scatenare l’eccitazione
Anche far annusare del cibo (cioccolato, cannella zenzero) rigorosamente ad occhi bendati, può essere un gioco erotico dai risvolti molto piacevoli




Il tatto: 

La pelle è l’organo più esteso, il primo organo che si sviluppa, e il tatto il primo senso ad essere attivo già nel feto.
Carezze forti e vigorose o sfioramenti leggeri? L’ideale è provare entrambe le versioni “ascoltando “ il piacere del partner per capire cosa preferisce (ad occhi chiusi è sempre meglio!!)
Non tocchiamo il suo corpo solo con le mani ma anche con i denti, con i nostri capelli, con le labbra e con le unghie, per stimolare tutti i suoi recettori sensoriali regalandogli un piacere infinito!

Sapevate che un massaggio al piede può stimolare alcuni nervi che sono collegati ai suoi genitali?

L''udito: 

L’udito, spesso sottovalutato, è invece un senso dall’impatto davvero notevole sulla sessualità.
I suoni sono infatti capaci di influenzare sia il ritmo cardiaco che quello respiratorio, nonché di potenziare l’erotismo che si crea durante il rapporto sessuale.
I suoni rilassano, emozionano, stimolano i sensi ed eccitano.
La musica per esempio ha un forte potere, agisce sul nostro cervello come una sorta di droga positiva.

                                                                 

In merito all'udito vi invito a leggere Discolibido la musica eccita lo spirito 



Per una buona vita sessuale vissuta al 100% e per un rapporto che non sia mai monotono, bisognerebbe approfittare dei nostri 5 sensi che certamente non hanno nessun tipo di controindicazione!

Ma la parte del corpo determinante in una relazione sessuale, che stimola il desiderio, che accende la passione, che stuzzica la fantasia e che veicola il piacere, è il cervello.
Attraverso la mente, infatti, è possibile tradurre le sensazioni che vengono da tutti i sensi in un mix esplosivo, che vede nell’incontro con l’altro il momento di massimo piacere.

Un libro molto ben fatto in merito a questo argomento  Sex senses il sesso attraverso i sensi (<= a questo link per saperne di più!) da cui ho preso spunto x questo post e nel quale viene citata la Dott.ssa Monica Cappello come specialista sessuologa a Torino (pag.17)

Vi invito ad andare sul sito ufficiale del dott Marco Rossi per fare il test

mercoledì 30 gennaio 2013

Il culto di Priapo attraverso le varie civiltà dal mito al Cristianesimo

INNO A PRIAPO (Anonimo Vaticano)

"Salve Priapo, Padre fecondo, di orti custode, violatore.
Ti invoco, rubizzo, dissipatore, spermatico
Tu che semini la vita.
Defloratore, sgomento di vergini, igneo, fallopodo,
fugatore di ladri e di uccelli, signore del fico, magmatico.
Vieni a noi, possiedici col calore del tuo fuoco, dacci l’ardore
che ti pervade, o comburente.
Svela i misteri del fallo nascosti dal ricurvo falcetto,
ambidestro, flagello di cinedi. Irrumatore,
rostro marino, muto, ematico, signore dell’asino,
vieni ai nostri santi spasmi.
Signore dell’Orgia, sacrifica i nostri atti, vivifica le nostre menti
Osceno, Itifallo, Iectatore, Salvatore!"




IL PRIAPO GRECO

Priapo è un personaggio della mitologia greca, figlio di Dioniso e di Afrodite, per altri di Afrodite ed Ermes, o Ares, o Adone o Zeus. Hera, gelosa del marito, si sarebbe vendicata dando al bimbo un aspetto grottesco ed un enorme fallo.

Il culto di Priapo risale ai tempi di Alessandro Magno, proveniente dall'Ellesponto o dalla Propontide, simbolo della forza sessuale maschile e la fertilità della natura. Fu cacciato dall'Olimpo perchè incontenibile. Da ubriaco infatti tentò di stuprare la Dea Vesta. Anche l'asino, simbolo di lussuria, gli ragliò contro per farlo scappare.

Capirai, di abusi con le Dee ce n'erano diversi, da Efesto che tentò di farsi Athena, Plutone che si fece Persefone, Zeus su Meti ecc. Ma allora qual'era la causa vera? Forse perchè Priapo rappresentava l'eros selvaggio, istintivo, quello che la mente razionale aveva fatto tanta fatica a dominare, non solo come sesso indiscriminato, ma pure come libertà di percepire i propri sentimenti, come quello verso la donna che fu un istinto fortemente represso sia in Grecia che a Roma, soprattutto in età repubblicana. Non dimentichiamo che pure il saggio Aristotele soteneva che il principio generativo risiedesse esclusivamente nell’uomo. Le donne erano secondo lui sterili, accoglievano il seme maschile ma non partecipavano alla fecondazione.

Il suo animale era l'asino, per l'importanza che aveva nella vita contadina, e per l'analogia dei membri smisurati. Narra il mito che Priapo insidiasse la ninfa Lotide dormiente, ma il ragliare di un asino svegliò la ninfa impedendo l'accoppiamento. Difficile che la ninfa avesse un sonno così pesante da non accorgersi dell'amplesso. Ma il mito sostiene che il Dio, per vendetta, pretendesse il sacrificio annuale di un asino. In realtà l'animale sacrificato rappresentava un aspetto della stessa divinità nei tempi più antichi. Insomma era un Dio molto orgoglioso del suo sesso:

"La massima piacevolezza del mio pisello,
è che nessuna donna gli è mai troppo larga."

Pertanto Priapo è istinto ma un po' distorto da una ebbrezza di potenza virile: l'ipervalutazione del fallo. In questa euforia il culto fu ricollegato ai riti e alle orge dionisiache, che erano ebbrezza della natura non del sesso, o non nel potere del sesso, ma in quanto espressione della natura, quindi un potere impersonale. Il fatto però che il Dio fosse così brutto e deforme riduceva il lato sacrale riportandolo a livello terreno e non più aulico. Il suo culto era associato al mondo agricolo ed alla protezione delle greggi, dei pesci, delle api, degli orti. Spesso infatti, cippi di forma fallica venivano usati a delimitare gli agri di terra coltivabile. Tradizione proseguita nonostante il cristianesimo.
Ancora oggi troviamo cippi fallici in Italia, nelle campagne di Sardegna, Puglia e Basilicata o nelle zone interne di Spagna, Grecia e Macedonia.
Amato dalle donne come propiziatore di fertilità, il Dio fu poi per questo esiliato da Lampsasco, sua città natale, per volere dei mariti gelosi. Gli Dei intervennero rendendo impotenti i maschi della città, così Priapo venne richiamato e venerato come Dio dei giardini, per allontanare ladri e malocchio, e propiziare la fecondità dell'orto.

Nelle Falloforie, feste in onore di Dioniso e poi di Priapo, fu collegato ai riti e alle orge dionisiache.

« Ritiratevi, fate posto
al dio! perché egli vuole
enorme, retto, turgido,
procedere nel mezzo. »

Nelle falloforie propiziatorie del raccolto, molto diffuse nel mondo agricolo dell'antica Grecia e poi in Italia e nei territori dominati dai Romani, le processioni con il fallo terminavano con una pioggia di acqua mista a miele e succo d'uva, indirizzata verso i campi, che rappresentava l'eiaculazione del seme origine della vita e quindi propiziava l'abbondanza del raccolto.


Plutarco (De cupiditate divitiarum) ne descrive una processione in campagna:

« in testa venivano portati un'anfora piena di vino misto a miele e un ramo di vite, poi c'era un uomo che trascinava un caprone per il sacrificio, seguito da uno con un cesto di fichi e infine le vergini portavano un fallo con cui venivano irrigati i campi. »

Ma il caprone venne sostituito con l'asino, che veniva sacrificato ogni anno, per volere dello stesso Priapo. Il Dio stava insidiando la ninfa Lotide dormiente, ma il ragliare di un asino svegliò la ninfa impedendo il fatto. Caspita, altrimenti non se ne sarebbe accorta? Ma si sa che i culti antichi sacrificavano proprio l'animale totem, il più sacro.



IL PRIAPO ROMANO

Il culto di Priapo si diffuse in Italia intorno al III secolo a.c. come augurale per la fertilità dei campi, mescolandosi a Pan, Dioniso, Luperco e Fauno. Inuo-Priapo si manifestava benigno ogni anno, intorno al 10 di Agosto, con una pioggia del suo seme fecondatore dal cielo, a garanzia di un ricco raccolto per l'anno successivo. Questo sciame meteorico annuale, è oggi noto come "lacrime di San Lorenzo".
Curiosamente i luoghi connessi con il culto arcaico di Inuo, Priapo, Pan e Fauno, presentano anche una prossimità con il toponimo "Lorenzo" e con una antica chiesa dedicata a San Lorenzo. Forse l'associazione è arcaica, infatti la divinità etrusca, poi acquisita dai Romani, Acca Larentia, un tempo Madre Terra, poi sacra prostituta protettrice dei plebei e della fertilità dei campi, era assimilata proprio a Fauno e Lupesco, quasi a costituirne la controparte femminile. Da Larentia a s. Lorenzo il passo è breve. accolto dai pastori che nel gran fallo del piccolo Dio vedevano auspici per la fertilità dei campi. Nell'arte romana fu spesso raffigurato in affreschi e mosaici, soprattutto all'entrata delle abitazioni patrizie. Il suo membro era un amuleto contro invidia e malocchio, e in più portava fertilità alle donne. Il fallo priapeo era per questo un monile da portare al collo o al braccio. Le patrizie romane, prima del matrimonio, facevano una preghiera a Priapo, perchè rendesse piacevole la prima notte di nozze.

I Romani erano soliti collocare in orti e campi simulacri della divinità, cui riconoscevano doti apotropaiche e di protezione contro gli uccelli. Alla base della connessione tra la festa di Piedigrotta e il culto pagano vi è la pratica di festini erotici settembrini che si ritenevano svolti anticamente nella grotta romana, al ritmo di canti e danze oscene intorno al simulacro del Dio. Nel 'Satyricon', Petronio riferisce di una grotta con un’ara dedicata a Priapo: la 'Neapolitana ubi sacellum Priapi et sacra abdita'. Qui il giovane Eucolpio, perseguitato dal Dio che lo aveva privato della virilità, si ritrova coinvolto in un avventuroso viaggio in Italia meridionale, con unl’incontro orgiastico e salvifico con la sacerdotessa Quartilla, che lo libera dalla maledizione.

E Priapo è capace di cogliere tutto lo splendore di una natura vivificata dalla fecondazione e dalla fioritura:
«Per me le corolle di fiori in primavera,
per me le bionde spighe nel sole dell’estate,
per me i dolci grappoli dell’uva che matura,
per me la glauca oliva formatasi nel freddo».

Ma si pasticciò non poco col quotidiano contadino, con la protezione delle greggi, dei pesci, delle api, degli orti, ripescando anche il Dio Termine. Spesso infatti, cippi di forma fallica venivano usati a delimitare gli agri di terra coltivabile.

A Roma Priapo si confuse con il Dio locale Mutinus Tutunus, Dio fallico latino, protettore di orti e giardini, della navigazione, della pesca e delle api, nonché degli amori licenziosi e innaturali, ma pure con Pan, Luperco e pure Faunus.



Il cristianesimo seppellì Priapo e la sessualità. 
Tutto ciò che era attinente alla carne e ai sensi era peccato. Tertulliano (150-220 d.c.) disse che durante l'orgasmo l'uomo perde, udite udite, una parte dell'anima, insomma fare sesso conduce all'inferno.
Con il cattolicesimo il fallo da divinità diventa demone: il pene, per Anselmo d'Aosta è la "verga del diavolo". Nessun organo, diceva sant'Agostino, è più corrotto del pene. Così nel Rinascimento papa Paolo IV fece coprire gli attributi maschili a eletti e dannati nella Cappella Sistina di Michelangelo. Perchè spesso le religioni esprimono la follia del mondo.



(da un post dell'utente Mordicchio sul forum Liberalibido liberamente tratto da romanoimpero.com)



 
CARMINA PRIAPEA
testo latino con traduzione in lingua italiana di Edoardo Mori

lunedì 21 gennaio 2013

Discolibido la musica eccita lo spirito



Cos’hanno in comune la musica ed il sesso?
Provocano un profondo appagamento e intense sensazioni di benessere…. E a quanto pare, almeno a livello cerebrale, lo fanno nello stesso modo andando cioè a stimolare la produzione di dopamina, una sostanza che serve da neurotramettitore  e che dà profonde sensazioni di benessere e soddisfazione!!
Non importa che tipo di musica sia, l’importante è che piaccia a chi la ascolta!
La musica riveste un'importanza fondamentale all'interno del rapporto di coppia, specie nelle prime occasioni di incontro e di scoperta.
Per il sesso poi un po’ di musica scatena le vibrazioni positive, aggiungendo piacere al piacere, aiutandoci a scacciare i cattivi pensieri e le ansie da prestazione e creando l'atmosfera.
Se l'atmosfera è calda e coinvolgente, sarà più facile abbandonarsi anima e corpo al piacere, vivendo intensamente ogni istante. Di conseguenza, fare l'amore sarà ancora più emozionate come in ogni grande scena d'amore c'è la colonna sonora.

Curiosità: 
Secondo gli studi di alcuni musicoterapeuti certe musiche concorrono ad amplificare il piacere sessuale.
Il Poema dell’Estasi del pianista Scriabin favorirebbe per esempio l’orgasmo femminile.
Alcuni scienziati olandesi hanno inoltre dichiarato che più si alza la musica e più si è portati a trasgredire (anche) sotto le lenzuola!

Dicono che la musica elevi lo spirito…sciocchezze, non è vero! […] Non eleva, né umilia lo spirito, lo eccita piuttosto. Come dire? La musica mi mette in condizione di dimenticare me stesso, la mia situazione reale, e mi trasporta in una situazione che non è la mia: sotto l’influsso della musica mi par di sentire ciò che in realtà non sento, di capire ciò che non capisco, di potere ciò che non posso 

(Lev Tolstoi - La sonata a Kreutzer, pag. 76). 


A questo lnk potete leggere un articolo dal titolo


martedì 8 gennaio 2013

La rosa dei venti ( Doctordreamy )

Un'altra poesia del Doctordreamy

La Masturbazione



A differenza del passato in cui si credeva fermamente che la masturbazione fosse causa di gravi problemi fisici come la cecità (credenze ancor oggi non del tutto eliminate), oggi è scientificamente provato, non solo che non faccia male ma che addirittura faccia bene, infatti le endorfine rilasciate dall'orgasmo sono benefiche per il nostro corpo e per il nostro spirito.
Nonostante questo ancor oggi è un argomento poco discusso, molti praticano l'autoerotismo ma pochi ne parlano, sopratutto se ci riferiamo al mondo femminile!

Vi propongo una serie di interessanti video e articoli su quest'argomento....

Il primo è un bellissimo video in cui il dott.sessuologo Marco Rossi parla della masturbazione su Motel Rouge e potete vederlo cliccando QUI .

Sempre su Motel Rouge un punto di vista molto particolare, quello del pastore Punto, cosa dice la bibbia della masturbazione? Cliccando QUI potrete sentirlo direttamente dalle sue parole!

Se invece preferite leggere qualcosa sull'argomento, sempre da parte di una specialista, la dott.ssa psicologa consulente in sessuologia Monica Cappello cliccate QUI e troverete un suo articolo su lastampa.it

Qui sotto invece trovate la mia rubrica sul benessere sessuale di RadioGold in cui ne parlo


venerdì 4 gennaio 2013

Cos'è una consulente di benessere sessuale? La mia intervista su Slide

Cos'è una consulente del benessere sessuale?
Come mi è venuto in mente di fare questo lavoro?
Queste ed altre domande sono quelle a cui rispondo in quest'intervista su Slide!



QUI potete sfogliare la rivista


Ecco l'articolo x esteso:


Abbiamo intervistato Stefania, mamma di due bimbi di 5 anni e 2e mezzo con la passione per la cucina ed il giardinaggio, per farci spiegare direttamente da lei in cosa consiste il suo lavoro,

si definisce consulente di benessere sessuale.

D: in cosa consiste il tuo lavoro?

R: Offro consulenze sul benessere sessuale femminile e della coppia, promuovendo la conoscenza e il rispetto del proprio corpo e di quello della persona che abbiamo accanto come punto di partenza per approcciarsi alla sessualità in modo sano, naturale e consapevole. Durante le mie serate si possono vedere e assaggiare creme e oli commestibili. Saranno dei piacevoli momenti che potrete condividere con le amiche, tornando a casa cariche di novità per una nuova e migliore vita sessuale. Attualmente lavoro per RossoLimoneSrl una ditta che si occupa appunto del benessere sessuale tramite la vendita di articoli di cosmesi erotica e sex toys.

Non siamo medici ma consulenti di benessere sessuale, che portano la loro conoscenza tra pari, infatti per diffondere il nostro progetto italiano andiamo in casa di un gruppo di amiche e creiamo una consulenza che avrà la giusta combinazione tra informazione in merito alla sessualità e tanto, tanto divertimento. Ovviamente si possono acquistare tutti i prodotti che vengono presentati e cercheremo insieme di trovare il giusto prodotto ad ogni esigenza perché ogni donna è unica!

D: come ti è venuta l’idea di fare un simile lavoro?
R: sono la fondatrice di un forum, LberaLibido (www.liberalibido.forumattivo.it) che si definisce: “uno spazio aperto al dialogo ed alla condivisione, mai volgare, di idee ed esperienze per imparare a vivere la sessualità in maniera giocosa senza tabù per stare meglio con noi stesse e con i nostri partners...”, un giorno ero alla ricerca di argomenti per il mio forum quando capitai sul sito dell’ azienda con cui iniziai quest’avventura….e capii subito che quel lavoro mi calzava a pennello, col tempo poi capii che quell’azienda non faceva per me e decisi di cambiare, perché potendolo fare, si cerca sempre il meglio!! Oggi Liberalibido è anche un gruppo su Facebook in cui specialisti del calibro della dott.ssa Monica Cappello (sessuologa a Torino) e Marco Rossi (Loveline-Skytv) pubblicano i loro articoli di sessuologia.

D: in provincia di Alessandria si sente spesso parlare di te per i tuoi eventi nei locali, come avvengono?

R: sono serate in cui cerco di eliminare i tabù sessuali giocando con il pubblico e facendo scoprire il fantastico mondo delle vibrazioni , presentandolo con garbo ed eleganza.

Una serata di cui vado molto fiera è l’ ”Aperitivo Contraccettivo”, con il quale ho trasformato un’occasione mondana come l’aperitivo in una vera occasione per parlare di sesso e contraccezione.

L’idea è nata quasi per caso ma ha subito avuto una risonanza mediatica importante portando la mia azienda su tutti i giornali e le tv locali delle città in cui le mie colleghe lo ripropongono!

A questi eventi infatti vengono regalati condom maschili e vengono presentati il condom femminile e l'oral safe, dispositivi contro le malattie sessualmente trasmissibili ancora poco conosciuti in Italia.

Ogni condom che riceverete a questi aperitivi rappresenterà una donazione che indirettamente farete per la lotta all'AIDS grazie alla collaborazione con la LILA

D: sei protagonista di una rubrica presso una radio locale di Alessandria, cosa racconti ai tuoi ascoltatori?

R: un po’ di tutto….considerando che sono in diretta alle 14 con replica alle 18 ci tengo a specificare che la mia su Radiogold è una rubrica sul benessere sessuale e non un programma erotico, parlo di moltissime cose: la seduzione, la trasgressione, il rapporto tra cibo e sesso, ma sempre in modo molto professionale facendo attenzione a non cadere sul volgare per poter essere ascoltata senza problemi da tutti!


Quindi, se cercate una serata speciale con le amiche, all'insegna del divertimento ma anche molto istruttiva, contattate la Stefy 

Contatto facebook: Stefy Alessandria

Cell: 338-2805679 e-mail: stefy.lemon@yahoo.com

Con la Stefy insomma non ci si annoia mai, che sia in radio, in un locale o nel vostro salotto, saprà stupirvi ad ogni incontro!





mercoledì 2 gennaio 2013

L'erotismo di Vigeland



Rispolverando vecchi ricordi tra le fotografie scattate durante i miei viaggi la mia attenzione si è fermata sulle foto scattate ad Oslo nella primavera del ‘99....(qui hanno un bassissima qualità, per postarle sul blog le ho rifotografate dall'album con l'iphone!!)


Il parco Vigeland è un vero e proprio museo all'aperto, un inno alla vita in uno scenario di suggestivi spazi verdi e lunghe file di alberi, dove con le sue statue Gustav Vigeland racconta sensazioni e stati d'animo di una vita (tanto ci ha messo a terminare tutte le sculture quasi duecento, con un totale di seicentotrenta figure umane in bronzo, granito e ferro battuto.)
Ma non voglio mettermi ora a fare da guida turistica, la mia attenzione si è rivolta alla sensualità che esprimono queste sculture.
Il tema  è quello del rapporto uomo-natura, corpi maschili e femminili adulti ed infantili intrecciati tra loro ad esprimere una mentalità nella quale la natura è concepita come madre di ogni forma vivente.


C'è un filone estremamente erotico che percorre tutta l'opera di Vigeland, nelle forme esplicitamente sensuali delle sue sculture..
Vi consiglio questo articolo dal "bollettino telematico dell'arte"


da cui vi propongo :

La libido è assimilata alla forza creatrice, è motore di quel disordine a cui tutto tende, che genera squilibrio, dissesto e che contemporaneamente diversifica: due aspetti complementari dello stesso principio agente, unità e molteplicità, morte e vita, conoscenza ed ignoto. Parlare di Eros nell'arte di Gustav Vigeland non significa indagare sull'aspetto più intimo della produzione dell'artista, ma far luce su una dinamica, su una tensione che è riscontrabile in tutte le opere, dai disegni, ai bronzi di piccole dimensioni, fino alle celeberrime, colossali allegorie del Parco di Oslo: una tematica costante, un'ossessione che si placa solo nell'affrontare sistematicamente ogni tappa della parabola umana, nascita, vita, rivelazione, morte, inserendo la storia del singolo e della specie all'interno di un sistema più ampio, che coinvolge la natura, come "volontà di vivere" cieca, ineluttabile.

« Quante divinità abbiamo creato. (...) Le abbiamo dipinte con il nostro sangue, abbiamo offerto loro la nostra carne, le abbiamo adorate, le abbiamo abbracciate, le abbiamo incoronate. E dopo, quando esse erano splendidamente adornate, noi le abbiamo schiacciate. Ma il fatto più strano è che per tutto il tempo in cui le stavamo adornando, noi sapevamo che avremmo voluto frantumarle; è come se un piccolo essere dentro di noi ce lo suggerisse ».
(Gustav Vigeland, 1897)








(Il parco è aperto ai visitatori durante tutto l'anno senza alcun costo.)

martedì 1 gennaio 2013